Effect of the rejuvenators on the mechanical and performance characteristics of Hot Recycled Mix Asphalt
Autore/i: Prosperi, Emiliano
Editore: Università Politecnica delle Marche
Classificazione: 8 Tesi di dottorato
Abstract: Una delle principali sfide da fronteggiare ai giorni nostri è sicuramente quella di garantire un’economia quanto più possibile circolare. Per questo motivo, in ambito stradale, molteplici benefici economico-ambientali incoraggiano l’uso di fresato (RAP), proveniente dalla demolizione di vecchie pavimentazioni stradali, da introdurre nella produzione di nuovo conglomerato bituminoso a caldo. Tale materiale permette, insieme ad una netta riduzione dei costi di produzione e dei problemi di smaltimento, anche un notevole risparmio delle risorse naturali, grazie allo sfruttamento di entrambi i materiali con cui il RAP è composto (aggregati e bitume). A fronte dei tali vantaggi nell’utilizzare il fresato nella tecnica a caldo, ci sono anche alcune problematiche da fronteggiare, come la sua disomogeneità (sia dal punto di vista della granulometria che del contenuto di bitume), la difficoltà nel garantire e definire un corretto riscaldamento del RAP, sia dal punto di vista logistico (con la necessità di adeguare gli impianti esistenti) che tecnico (occorre limitare l’invecchiamento del bitume vergine e di quello presente nel RAP) che ambientale (con problematiche di emissione di fumi). Inoltre, il bitume contenuto nel fresato risulta essere invecchiato e quindi rigido-fragile, con la conseguente necessità di dover impiegare additivi rigeneranti. Tale invecchiamento del bitume provoca ovviamente una riduzione sia della lavorabilità che delle prestazioni del conglomerato bituminoso di recupero. Tutto ciò fa sì che in Italia e nel mondo ci siano tutt’ora delle limitazioni sulla percentuale di RAP utilizzabile nel riciclaggio a caldo. Negli ultimi anni la ricerca si sta muovendo cercando di studiare queste problematiche, trovando delle soluzioni per arrivare a poter riutilizzare il 100% di fresato anche con la tecnica a caldo garantendo quindi un riciclo continuo e circolare.
In questo contesto, l’attività di dottorato ha come scopo principale quello di studiare ed analizzare le proprietà reologiche, meccaniche e prestazionali del conglomerato bituminoso riciclato a caldo al variare della tipologia di additivo rigenerante, del processo produttivo del bitume vergine, della temperatura di produzione della miscela ed infine del tempo di permanenza in forno della miscela sfusa dopo la fase di miscelazione.
Sulla base delle evidenze sperimentali ottenute si può affermare che l’impiego di un elevato contenuto di RAP (pari al 50%) è possibile, senza l’insorgenza di effetti dannosi sulla miscela finale se la tecnica di produzione e compattazione, la provenienza e le proprietà del RAP, del bitume vergine e dell’additivo rigenerante sono selezionate e scelte opportunamente. In particolare, usare una ragionevolmente bassa temperatura di miscelazione (sufficiente da rendere il bitume lavorabile) ed un buon bitume primario comporta la produzione di un conglomerato bituminoso riciclato a caldo con ottime proprietà reologiche e meccaniche tali da essere duraturo nel tempo senza soffrire di problemi fessurativi. Inoltre, l’analisi degli effetti del successivo invecchiamento del bitume rigenerato ha portato a concludere che tale re-invecchiamento produce un bitume aventi caratteristiche reologiche pressoché comparabili a quelle di un bitume vergine invecchiato per la prima volta, confermando così la possibilità di riutilizzare il bitume rigenerato per la produzione di nuove pavimentazioni stradali.
Scheda della pubblicazione: https://iris.univpm.it/handle/11566/295281